Cosa sono i rifiuti
Nell'attimo in cui decidiamo di “disfarci” di un prodotto, di conseguenza,
stiamo realizzando il passaggio
di un oggetto da risorsa a rifiuto, un residuo che non ha più né un
valore d'uso, né di scambio.
L'elevato volume di
rifiuti prodotti richiede una loro rigorosa gestione (cioè la raccolta, il
trasporto, il trattamento, il recupero e lo smaltimento definitivo) per
annullare o almeno contenere gli impatti ambientali e sanitari. Nello stesso
tempo lo smaltimento definitivo dei rifiuti, industriali o domestici,
rappresenta una perdita di
risorse preziose, che potrebbero
essere recuperate e riciclate
È tempo, pertanto, di
passare dalla inciviltà
dei rifiuti, alla civiltà del riuso, del riciclo, insomma alla riduzione dei rifiuti.
Ciclo naturale chiuso
e
ciclo artificiale aperto
In natura non esiste
il concetto di rifiuto.
L’uomo preistorico era prevalentemente cacciatore e pescatore e
si limitava a raccogliere i frutti che la terra gli forniva. I rifiuti che
produceva venivano riciclati in modo naturale. Pian piano, da semplice
raccoglitore diventò agricoltore,.
La stalla forniva la materia prima per la concimazione del
terreno che, a sua volta, forniva il nutrimento agli animali e a loro stessi.
Non esisteva il problema dell’inquinamento e praticamente non esistevano
rifiuti, se non in rari casi.
Questo ciclo
della vita contadina era molto simile a quello della natura, dove tutto nasce,
cresce,
muore e si trasforma in
qualcos’altro.
In natura, infatti, ciò che un qualsiasi essere vivente
scarta non è un rifiuto ma diventa subito materia prima per qualcun altro. Se
un rapace mangia un topo avanzano delle parti (pelle, ossa, lembi di carne,
ecc.) che secondo il nostro giudizio sono rifiuti.Ma ecco comparire sulla scena
una miriade di operatori ecologici: cornacchie, piccoli roditori ed altri
predatori si accontentano dei resti lasciati dal rapace.Tocca, poi, agli
insetti: formiche e mosche specializzate nei lavori di pulizia. E poi ancora i
batteri, alcuni dei quali sono particolarmente adatti a nutrirsi del grasso,
altri del pelo. I funghi e le muffe danno il tocco finale, assimilando gli
ultimi frammenti.Così il topo è stato utilizzato completamente senza produzione
di rifiuti.
La
natura effettua un continuo e completo riciclaggio di qualsiasi materiale, per
cui non esistono rifiuti ma solo risorse.
La natura è quindi un ciclo chiuso: ricicla e non
distrugge.
Ma la nascita dell’industria chimica ha peggiorato la situazione in modo
determinante, con nuovi
prodotti, sintetici, non biodegradabili. La natura non è in grado
di riciclarli perché non li conosce, cioè non ha a disposizione i mezzi per
poterli riutilizzare.
Nella convinzione di dominare la natura, per lungo tempo l’uomo
non ha considerato che più altera
l’equilibrio dell’ecosistema tanto più forte sarà la reazione
contraria dello stesso.
L’uomo ha aperto il ciclo
chiuso della natura: estrae dalla terra tantissime materie prime, le utilizza
per costruire oggetti, che poi, cessato il loro funzionamento, sono eliminati
senza che ci sia recupero.
Mentre la natura ricicla, noi ci preoccupiamo solo di
allontanare i rifiuti, senza porci il problema della loro riduzione e del
recupero delle materie prime.
Risposta B Risposta C Risposta D
I nostri rifiuti: quali
e quanti sono
In Italia la materia dei rifiuti è regolata dal decreto legislativo n. 22/97,
il cosiddetto “Decreto
Ronchi”, secondo cui i rifiuti devono essere gestiti in modo da
favorire:
1) la riduzione: introdurre strategie volte a ridurre la quantità e la
pericolosità dei rifiuti prodotti;
2) il riciclaggio: dare nuova vita ai materiali separati
attraverso la raccolta differenziata;
3) il recupero energetico: produrre energia dai rifiuti mediante il
loro incenerimento;
4) lo smaltimento: destinare all’incenerimento senza recupero
energetico e alla discarica solo ciò che resta dopo le precedenti azioni.
La strategia generale delineata dal decreto Ronchi è
imperniata sulla riduzione
dei rifiuti e lo sviluppo della raccolta differenziata.
Quanti rifiuti vengono
prodotti ogni giorno?
Ogni cittadino italiano produce quotidianamente circa 1,5
kg. di rifiuti.Tale quantità moltiplicata per
la popolazione
italiana (57 milioni circa) da un’idea del perché i rifiuti sono un problema.
Dal 1979 al 1993,
quindi in un periodo di 15 anni, i rifiuti urbani sono raddoppiati, passando
da 13 a 26 milioni di tonnellate all’anno, mentre la popolazione è rimasta
praticamente stabile (56-57 milioni).
Cosa fare allora?
1) RIDURRE I CONSUMI
SUPERFLUI
Per assicurare una
vita dignitosa ed equa, ora e nel futuro, ad una popolazione mondiale che ha
già superato i sei miliardi di persone, il primo passo da compiere è quello di ridurre i consumi della “minoranza più ricca”.
Consumare di meno non
vuol dire abbassare il livello di benessere, anzi, vuol dire consumare
prodotti di qualità, in modo consapevole, eliminando tutti i beni inutili che acquistiamo
sotto la spinta compulsoria della pubblicità.
invece di…
§
borse di plastica
§
contenitori di plastica monouso
§
detersivi in contenitori di plastica
§
cibi confezionati in involucri inutili o
di difficile riciclo
§
scatolame di cibi per animali
§
pile "usa e getta"
§
apparecchiature che funzionano solo a
batteria
§
prodotti fatti per durare poco
§
prodotti in carta non riciclata
…meglio così:
§
borse di juta, cotone, retine
§
contenitori riutilizzabili
§
detersivi in polvere in cartoni
§
cibi venduti sfusi, nelle quantità
desiderate
§
in sacchetti di carta, imballaggio
semplice, riutilizzabile e biodegradabile
§
dare ai nostri amici animali i nostri
avanzi
§
pile ricaricabili
§
apparecchi che funzionano sia a rete che
a pile
§
prodotti che durano
prodotti in carta riciclata
2) La raccolta
differenziata:
rifiuto come risorsa
Smaltire i rifiuti, siano essi destinati alla discarica o agli
inceneritori, comporta un
costo notevole che ricade sulla collettività. Un costo, fra l’altro,
sempre crescente perché la quantità di rifiuti aumenta di anno in anno..
È molto
importante,quindi, la
raccolta differenziata, che consiste nel separare i vari tipi di materiali per
poterli successivamente riutilizzare, riciclare e recuperare.
L’abbandono indistinto di ogni genere di materiale comporta
quindi un doppio spreco:
• economico, in quanto lo
smaltimento relativo è molto costoso e perché si rinuncia al recupero di
preziose materie prime;
• ambientale perché richiede una
sempre maggiore disponibilità di discariche a scapito di ambienti
naturali e perché,
ovviamente, le risorse naturali quali ad esempio acqua, petrolio, legname non
sono inesauribili.
SUGGERIMENTI PER UNA
BUONA
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Per far comprendere agli alunni come fare correttamente la
raccolta differenziata, nel contenitore per la carta mettere giornali appallottolati
invece che stesi, in quello per la plastica bottiglie non schiacciate, ecc.
Una raccolta fatta in questo
modo occupa molto spazio, porta ad un rapido riempimento dei contenitori
(elevato volume ma scarso peso), e comporta dei costi molto alti rispetto
all’effettivo ricavo derivante dal recupero.
GIOCO: OGNUNO AL SUO
POSTO
Obiettivo: familiarizzare con i
diversi materiali e far eseguire correttamente la raccolta differenziata.
Occorrente: bigliettini, ciascuno
con l’indicazione di un singolo rifiuto (di seguito vi forniamo 2 tabelle con
un elenco dal quale prendere spunto); poster o semplici fogli che riportino
ciascuno un tipo di rifiuto; raccoglitori appositi (o semplici scatoloni) per
la raccolta differenziata.
Come si gioca: collocare i fogli con
l’indicazione dei rifiuti in differenti punti della stanza dove si gioca e
sistemare sotto ad ognuno i sacchetti o i bidoni della raccolta utilizzati nel
Comune.
Far pescare ad ogni
bambino un bigliettino, quindi chiedergli di collocarlo al “posto giusto”. Per
una
maggiore visibilità
del gioco stesso, i bigliettini possono essere legati ai fogli con pezzettini
di nastro adesivo.
LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA A SCUOLA
Occorrente: poster da colorare o
abbellire a piacere, in numero uguale alle squadre; raccoglitori o
scatoloni per i
rifiuti.
Come si realizza: suddividere i bambini
in squadre, ognuna corrispondente ad un tipo di rifiuto
(umido, carta, verde,
ecc.). Una classe può essere già una squadra, oppure tutte le terze possono
essere una squadra, oppure le squadre possono essere formate con i giochi
descritti in precedenza.
Ogni squadra avrà il
compito di organizzare la raccolta del proprio materiale entro la scuola.
Ciascuna squadra, in
particolare, deve:
• preparare un poster che indichi
chiaramente di che rifiuto si occupa e cosa comprende. Il cartellone può essere
abbellito a piacere e deve contenere l’elenco dei materiali compresi nel
rifiuto in questione, poiché verrà posizionato vicino ai contenitori per dare
indicazioni sulla corretta raccolta differenziata.
Sui cartelloni possono
essere incollati gli oggetti che sono compresi nella raccolta, oppure questi
oggetti possono essere disegnati, illustrati con ritagli di giornale,
fotografati o rappresentati a piacere;
• individuare i punti
idonei,
dentro la scuola, per la raccolta del “suo” rifiuto. I punti di raccolta devono
essere scelti dai ragazzi dopo un’attenta analisi dei luoghi in cui il
“loro”rifiuto viene prodotto. È importante che siano luoghi accessibili e ben
visibili a tutti;
• allestire la
raccolta nei
punti prescelti, appendendo il poster e collocando il raccoglitore;
• divulgare a tutti i
compagni le informazioni che sono necessarie per una corretta differenziazione dei
rifiuti agli altri gruppi, mediante volantini, rappresentazioni teatrali,
conferenze… (potrebbe essere organizzata una giornata di scambio di
informazioni tra i vari gruppi partecipanti all’attività o di “istruzione” del
resto della scuola da parte della/delle classe/i che hanno organizzato la
raccolta).
Ogni squadra può inoltre
approfondire il lavoro con una ricerca sul materiale di sua competenza. Nella
prossima sezione del manuale troverete alcune utili informazioni. Ulteriori
approfondimenti possono essere richiesti all’ente che gestisce i rifiuti nel
Comune.
Per completezza
forniamo di seguito un elenco dei rifiuti compresi nelle diverse “categorie”
previste della raccolta differenziata, da verificare con l’ente gestore del
territorio in questione:
• cartone;
• carta;
• plastica;
• vetro;
• alluminio;
• umido;
• apparecchiature
elettroniche;
• pile;
• farmaci;
• verde;
• abiti usati.
COME SI FA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A SALERNO
Nessun commento:
Posta un commento