le fibre tessili


CLASSIFICAZIONE DELLE FIBRE TESSILI





La produzione del cotone
La pianta di cotone è annuale, con un ciclo vegetativo che dura circa sei mesi. Trascorsi circa tre mesi
dalla semina su un terreno arato e pareggiato, effettuata con una macchina seminatrice, la pianta si
presenta come un arbusto di altezza media. 

Alla fioritura segue la formazione dei frutti, che sono capsule ovoidali. 
Nei tre mesi successivi la sfioritura, il frutto matura e la capsula cresce e si indurisce.

In questo periodo si sviluppano all’interno moltissimi peli, lunghi anche 60 mm, che si avvolgono a
spirale attorno ad una decina di semi e che rimangono ben compressi.

A maturazione raggiunta, quando le capsule (che hanno raggiunto la dimensione circa di un uovo di
gallina) si aprono e mostrano la soffice bambagia dell'interno, si ha il momento della raccolta, che
viene praticata a mano nei Paesi poveri (in cui la manodopera è abbondante e a basso costo) o con
macchine aspiratrici, negli Stati Uniti e in Russia.


La aspiratrice avanza nella piantagione ed aspira le capsule. Queste vengono poi accumulate in un
grande cesto sistemato sul retro della macchina. Dopo la raccolta il cotone viene trasportato in uno
stabilimento e lì rimane per alcuni giorni, per la maturazione e l’essiccamento, che faciliteranno la
successiva sgranatura o ginnatura.
Successivamente si passa alla separazione delle fibre dal seme: a questo scopo le capsule sono
trattate con le macchine sgranatrici che separano le fibre più lunghe (fino a 40 mm) del cotone dette
lint (garza, filaccia) dai semi. La qualità del cotone è tanto maggiore quanto più lunghe sono le fibre.
Ogni capsula pesa circa 30 grammi, da cui si ricavano 10 grammi di fibra ed il resto è costituito dai
semi.
Le masse di lint (cotone greggio) vengono pressate in balle per mezzo di torchi (cotone sodo) ed
inviate all'industria cotoniera per la mercerizzazione e la filatura dei tessuti.

La produzione del lino

Il lino è una pianta annuale, con un ciclo vegetativo di circa quattro mesi. Su un terreno arato e pareggiato si effettua la semina dei semi mediante una macchina seminatrice. Le piante sono state seminate molto fitte, così durante la successiva crescita non avranno possibilità di prendere vigore e resteranno quindi esili. In questo modo anche i vasi conduttori resteranno sottili e le fibre saranno fini e morbide. Dopo circa tre mesi le piante hanno già un stelo alto circa 1 metro, con foglie sparse e strette. Il fiore può essere bianco o azzurro, a seconda della qualità. Alla fine del quarto mese gli steli verranno raccolti con una macchina che li sradica da terra senza tagliarli. Così facendo la fibra non viene accorciata e conserva la lunghezza della pianta. Inoltre la pianta viene raccolta prima della maturazione dei semi, per evitare la lignificazione, ossia un irrigidimento delle cellule che si impregnano di lignina, che danneggerebbe la finezza della fibra stessa.Dopo il raccolto, le piante vengono raccolte in fasci e le cime vengono battute per recuperare il seme.
Per ottenere la fibra tessile, occorre innanzitutto separare le fibre della pianta, che sono saldate tra loro da una sostanza di natura proteica, le pectine, che costituiscono un collante naturale. Ciò si ottiene con la macerazione dei fusti in acqua stagnante o, più modernamente e rapidamente, in cisterne piene d’acqua riscaldata a circa 30°, allo scopo di sciogliere la pectina, per separare, grazie all’azione dei batteri, la fibra dalla foglia. Dopo l'essiccazione al sole dei fasci macerati, altri trattamenti meccanici (stigliatura) separano la parte fibrosa dalla parte legnosa e da altre impurità : con la maciullatura, il materiale viene fatto passare tra due serie di rulli, per separare le sostanze legnose ed estranee dalla fibra vera e propria, chiamata filaccia; la scotolatura conclude la pulizia della fibra. Successivamente le fibre sono sottoposte alla pettinatura che permette la separazione delle fibre troppo corte e spezzate (stoppe) dalle fibre lunghe che quindi vengono disposte parallelamente tra loro per pi comporle in matasse ed avviarle alle successive operazioni di filatura e tessitura. Il lino più pregiato è quello raccolto non ancora maturo. Il colo re dipende i parte dal tipo di macerazione subita dagli steli e varia dal bianco al giallognolo al grigio; il più pregiato è un bianco-argenteo lucente, serico. Le stoppe, fibre corte e spezzate, costituiscono un sottoprodotto della lavorazione del lino e sono utilizzate come materia prima nell’industria cartaria e nella preparazione di cordami.

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