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LE CITTA': FORMA E SVILUPPO

 Lo sviluppo urbano di una citta' dipende dalla morfologia del territorio (presenza di colline, montagne,mare...) e dalle trasfrmazioni avvenute nel corso dei secoli.


Una prima tradizionale classificazione che si può fare è quella che riconosce tre tipologie di pianta in funzione della geometria del reticolo viario. Si parla perciò di pianta a scacchiera (detta anche ortogonale), radiocentrica e lineare

Attenzione però: a volte queste tre tipologie di pianta possono riguardare l'intero abitato, altre volte alcune sue parti. In certi casi sono riconoscibili nella parte più antica della città, in altri invece nei quartieri più recenti.

Pianta a scacchiera


Planimetria del centro storico di Torino

Prevede la realizzazione di assi viari (alcuni principali e altri secondari) che si intersecano ad angolo retto a formare degli isolati che hanno la forma di quadrati o rettangoli.

In Europa si attribuisce la sistematizzazione di questa tipologia all'architetto e urbanista greco Ippodamo di Mileto che ne consigliava l'applicazione nella realizzazione di colonie e abitati di nuova edificazione. Inoltre la sua frequente messa in opera si deve anche al modello tipico del castrum romano, l'accampamento delle legioni romane, idealmente di forma quadrangolare e tagliato da due assi principali: il cardo, in direzione nord-sud, e il decumano, in direzione est-ovest. I due assi dividevano il castrum in quattro quartieri a loro volta suddivisi in lotti minori.

Pianta radiocentrica

Milano è un esempio di città con pianta radiocentrica. In questo caso abbiamo una serie di strade principali che si diramano in varie direzioni a partire da un nucleo abitato centrale. Quest'ultimo tende a espandersi progressivamente lungo gli assi viari e per cerchie concentriche, anticamente spesso accompagnate da mura o canali e oggi segnalate soprattutto da grandi anelli stradali.

Pianta lineare


La pianta lineare è tipica di centri abitati sorti lungo assi generatori (spesso obbligati) sui quali si sono innestate vie trasversali (su uno o su entrambi i lati) e determina una forma allungata e stretta (che tuttavia successivamente tende a espandersi e a perdere le caratteristiche iniziali).






VIDEO INTRODUZIONE TERRITORIO URBANO

https://youtu.be/2ckAJ_f85rI

CALENDARIO POLIEDRICO

 OGNI MESE E' COSTITUITO DA UN PENTAGONO

DISEGNARE IL PENTAGONO INSCRITTO IN UNA CIRCONFERENZA DI 8 CM. RIPETERE LA STRUTTURA 12 VOLTE. 

ALL'INTERNO DEL PENTAGONO CREARE UN CALENDARIO MENSILE



https://youtu.be/d92bMfH66DI


COSTRUIAMO UNA SCATOLA

 PER REALIZZARE UNA SCATOLA DOBBIAMO PENSARE AL SUO SVILUPPO SUL FOGLIO , CIOE' LA SCATOLA APERTA  E DSISTESA SU UN FOGLIO

SCATOLA A FORMA DI CUBO


https://youtu.be/pESUo9bFNUc?feature=shared


SVILUPPO DI SCATOLE DA CUI PRENDERE IL MODELLO E INDIVIDUARE LE DIMENSIONI A SECONDA DELLA GRANDEZZA CHE SI DESIDERA












Lavori realizzati dagli alunni in un progetto di imprenditoria alimentare 














FABBISOGNO ENERGETICO E CALCOLO CALORIE

 Per calcolare il FABBISOGNO CALORICO GIORNALIERO, cioè di quanto energia in media ha bisogno il nostro corpo si può andare sul sito seguente:

https://www.dica33.it/calcolo-fabbisogno-calorico/fabbisogno-calorico-giornaliero.asp


Una volta conosciuto il proprio fabbisogno calorico possiamo verificare se il nostro pasto medio rientra con le calorie . Registrare sul quaderno cosa mangiamo a colazione-merenda-pranzo-spuntino cena indicando il peso e ricercare su questo sito le calorie corrispondenti 

https://sapermangiare.mobi/566/calcola-alimenti-e-ricette.html?QQQQ=2035



SIMBOLI ETICHETTE TESSUTI

Spiegazione dei simboli sulle etichette dei tessuti

L'etichetta di manutenzione apposta sul capo fornisce 5 istruzioni di manutenzione riguardo a: lavaggio, candeggio, asciugatura, stiratura e pulizia professionale

Forniscono indicazioni su quali trattamenti sono ammessi senza arrecare danni irreversibili ai capi. Il trattamento eseguito in base alle indicazioni sull'etichetta garantisce che il prodotto tessile non verrà danneggiato. Non assicura tuttavia la rimozione completa di sporco e macchie.
Trattamenti più blandi e l'utilizzo di temperature inferiori rispetto a quelle indicate sull'etichetta sono sempre consentiti.


LAVAGGIO

CANDEGGIO

ASCIUGATURA CON ASCIUGATRICE (A TAMBURO)

STIRATURA
PULIZIA PROFESSIONALE



MOLTIPLICAZIONE VEGETATIVA

Riproduzione delle piante per talea


Consiste nel tagliare una porzione della pianta ‘madre’ e metterla a radicare in acqua o in apposito terriccio.

Per riuscire in questa operazione, occorre innanzitutto scegliere una ramo apicale molto nodoso, ovvero ricco di rigonfiamenti dai quali potrebbero partire nuove foglie e rametti. Il taglio deve essere effettuato a circa 10 cm di distanza dalla base. Questa porzione di pianta deve essere privata di tutte le foglie e i fiori, tranne le due foglie apicali.
In un piccolo vaso riempito quasi completamente di terriccio  si può mettere a dimora la talea così ottenuta, lasciando fuori una piccola sezione (circa 1/3).  Nelle prime settimane il terriccio deve essere sempre umido per consentire alla radici di svilupparsi e alla nuova pianta di attecchire. Appena saranno visibili i primi germogli, controllate la pianta estraendola delicatamente dal vaso; se l’apparato radicolare sarà visibilmente sviluppato trasferitela in un contenitore più capiente.




Riproduzione delle piante per propaggine

Tecnica particolarmente adatta per moltiplicare piante dai rami lunghi (ortensie, garofani, rose, ecc). A differenza della talea, questa tecnica prevede la separazione del ramo dalla pianta ‘madre’ solo quando avrà sviluppato un apparato radicale proprio.

Riproduzione delle piante per margotta

Adatta alle piante dai rami non flessibili o legnosi Anche in questo caso, la nuova pianta si otterrà a partire dalla radicazione di un ramo ancora attaccato alla pianta madre.
Si procede avvolgendo con una tela contenente terra un ramo della pianta madre e legando il sacco alle due estremità.
La parte di ramo esposta al contatto con la terra svilupperà delle radici abbastanza grandi. Solo a quel punto il ramo potrà essere tagliato con un coltellino molto affilato appena sotto il legaccio inferiore del sacchetto. Terra e telo dovranno essere rimossi e la nuova piantina andrà messa immediatamente a dimora in un piccolo vaso.

INNESTO



L’innesto è una pratica colturale di moltiplicazione che consiste nell’unire una parte viva di una pianta (marza) su un’altra pianta di specie molto affine (portainnesto). Al momento dell’innesto è necessario verificare che sia la marza che il portainnesto siano nella fase vegetativa. 
Il periodo migliore per procedere ad un innesto è tra l’inizio della primavera e il mese di agosto.
Il classico esempio di
 innesto  è dato da una pianta di agrumi che produce in una metà arancia e nell’altra metà limoni.
Se si desidera praticare un
 innesto a primavera, bisogna preventivamente raccogliere le marze (una porzione di ramo provvista di una o più gemme). La raccolta delle marze avviene a fine inverno, prima della ripresa vegetativa delle piante: sarà sufficiente conservarle in frigorifero avvolti in semplici fogli di giornali e poi chiusi in sacchetti della spazzatura.